Tale selva è stata uno degli ultimi boschi selvaggi della nostra zona. Si estendeva tra Campisico, Casaletto Vaprio, Capralba, Farinate e il cascinale Carnita. In epoca romana/alto medioevale esso faceva parte della Silva Maior, un’estesa foresta che occupava l’Alto Cremasco e la Gera d’Adda. Con il passare dei secoli la Silva Maior è stata progressivamente ridotta e divisa in più piccole boscaglie.
Il Bosco Canito è esistito fino alla prima metà del XIX secolo, ma prima di scomparire è diventato famoso per il fatto che criminali e disertori si rifugiavano al suo interno. Numerose nel corso del tempo sono state le aggressioni e le rapine effettuate sulla strada adiacente, di cui la più famosa è senz’ombra di dubbio quella del 1816 ad opera di Paolo Ghedi. Altre testimonianze di rapine sono del 1811 e del 1822, nelle quali il Comune di Capralba informava la questura di Crema di rapine svolte da bande di ignoti criminali.
Nella foto: strada oltre Campisico di Sotto sulla cui sinistra un tempo sorgeva il Bosco Canito.