Nascosto nella rigogliosa campagna di Farinate, più precisamente nella sua parte sud-ovest, possiamo trovare una delle tre risorgive presenti nel nostro territorio. Si inserisce in aree depresse che definiscono le principali linee di flusso delle risorgive nel bacino idrico del fiume Serio.
Per quanto riguarda la sua struttura possiamo dire che la profondità dello scavo risulta essere pari a 2,1 m e che il suo substrato ha una composizione in prevalenza di tipo ghiaioso e ciottoloso. La sua alimentazione è garantita da un’evidente risorgenza naturale che possiamo ammirare guardando il fondo della risorgiva e da numerose vene laterali che garantiscono alla stessa di non avere mai periodi di secca in nessun periodo dell’anno. La forma del capofonte è dendritica e la larghezza della testa è di 2,2 m. Le acque della risorgiva Seredei vanno ad alimentare la roggia Oriola.
E’ necessario puntualizzare che in questo caso il termine “risorgiva” è utilizzato correttamente, poichè si riferisce alla risorgenza naturale delle acque dal sottosuolo; mentre il termine “fontanile” si utilizza quando la risorgenza delle acque è avvenuta per una qualsiasi opera dell’uomo evidenziandone così la natura artificiale.
La risorgiva, invece, essendo completamente naturale garantisce una perfetta integrazione con la flora e la fauna circostanti. Nel lessico comune questi due termini tendono a sovrapporsi, ciò è dato dal fatto che molto spesso i fontanili venivano scavati in aree dove erano già presenti delle risorgive.
A differenza dei fontanili artificiali quelli naturali sono stati scavati dall’azione combinata degli agenti atmosferici e di fenomeni di erosione naturale.