Le origini di questo fontanile sono assai antiche, presumibilmente è stato il primo fontanile sorto sul territorio capralbese. Le antiche acque del detto fontanile danno origine alla Roggia Quarantina, che troviamo citata in un documento del 1353.
la Roggia Quarantina attraversa il territorio di Torlino Vimercate e Scannabue per poi confluire nella Roggia Comuna. Il nome del fontanile si presume che derivi dall’antico proprietario del fontanile, tale Giovannino Benzoni, soprannominato dai compaesani Quarantino. Scavando nella lunga storia del fontanile possiamo scoprire un nome ancora più antico e ad oggi non più in uso: Orietta.
La vegetazione acquatica della testa è presente e la si può localizzare sia sommersa, sia galleggiante, sia emersa. Spostandosi lungo l’asta del fontanile rimane solamente quella sommersa. Il fontanile presenta anche diverse piante e arbusti nelle sue prossimità, in particolare si trovano esemplari di robinia, platano, nocciolo, viburno e sambuco.
Il capofonte principale del fontanile è assai ampio e articolato. Lo scavo è profondo da 1,5 a 3m. Il substrato varia da ciottoloso a sabbioso. L’alimentazione è garantita da tre tini in cemento e tredici tubi in ferro, inoltre, sono presenti sei polle in ferro.
Anche se non si può onorare con certezza questo fontanile con il titolo di più antico, sicuramente è quello più famoso. Tale popolarità si deve al film premio oscar “Chiamami col tuo nome” (Call me by your name) del regista cremasco Luca Guadagnino, il quale nel 2017 decise di girare alcune scene del film proprio presso questo angolo verde del territorio di Farinate. Questo posto non solo ha preso parte al film premio oscar, ma qui sono state girate delle scene cruciali nello sviluppo della trama pensata dal regista.
Qui i protagonisti Oliver e Elio raggiungono un livello di intimità mai raggiunto nelle scene precedenti fino a culminare nel primo bacio tra i due. Come si può ammirare dal film si può raggiungere questo angolo di paradiso con una piacevole scampagnata su una stradina di campagna ghiaiosa immersi nella rigogliosa campagna del piccolo borgo di Farinate.
Questo posto viene descritto dallo stesso protagonista come un luogo dove trovare la propria pace interiore sentendosi completamente in armonia con la natura, riprendendo le parole dello stesso protagonista: “Questo è il mio posto, tutto mio, vengo qui a leggere, non puoi immaginare il numero di libri che ho letto qui”.
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