Nel 1914 viene eretto l’asilo infantile, che poi diverrà scuola materna, “Assandri”. Nel 1927 spunta sulla stampa dell’epoca il fatto che Capralba possa venir aggregata a Vailate. Così l’Amministrazione Comunale di Capralba scrive un documento in cui si elogia il comune e le sue buone finanze, denigrando al contempo la cattiva amministrazione di Vailate e mettendo nero su bianco quante svantaggiose situazioni si creerebbero per i cittadini di Capralba se avvenisse tale fusione. Capralba lancia quindi la sua controproposta: aggregare Pieranica a Capralba. Alla fine, com’è ben noto, nessuna aggregazione venne fatta.
Il ventennio fascista a Capralba si apre e si chiude con due fatti di sangue. Il primo fu l’uccisione di Carlo Resmini, un milite fascista di Milano, ucciso in via Roma (all’epoca via Maggiore) da un padre e figlio armati di bastone a seguito di una lite. Il secondo fatto di sangue è quello dei 4 giovani uccisi, a cui è dedicato il sentiero dei partigiani.
La Seconda Guerra Mondiale vede protagonista Capralba per via di cinque bombe sganciate per mettere fuori uso la linea ferroviaria. Quattro esplosero subito nei pressi della strada per la cascina Ca’ Bianca, la quinta venne fatta brillare alla fine del conflitto. Il contadino proprietario del campo ci mise due anni per riempire i crateri causati dalle esplosioni.
Almeno fino al 1950/1960 a Capralba e Farinate è esistito il forno comunale e ogni famiglia aveva la possibilità di accedervi con turni calendarizzati per poter cuocere il pane che sarebbe dovuto durare una settimana. Il forno di Capralba verrà demolito nel 1956 e si trovava in Piazza Marconi, ancora chiamata da molti capralbesi Piazza del Forno. Quello di Farinate verrà demolito pressappoco in quegli stessi anni.
Nel 1964 nasce la società sportiva U.S. Capralbese, attualmente attiva, la quale, dal 1979 organizza la tradizionale Festa dello Sport presso l’oratorio parrocchiale.
Il 5 aprile 1978 il brigadiere Gaetano di Rauso, nel tentativo di sventare una rapina in corsa alla Cassa Rurale e Artigiana di Capralba veniva ucciso dai colpi esplosi dall’arma del capo della banda dei rapinatori. Nonostante fosse ferito, il brigadiere riuscì a far arrestare il capo della banda. Gaetano morirà dopo qualche giorno all’ospedale di Crema. Tutti i rapinatori vennero catturati in seguito. Nel 1990 il Comune di Capralba ha intitolato una via in riconoscenza e ricordo di Gaetano di Rauso.
Il 12 settembre 2008 Capralba ha ricevuto il primo premio “Città per il verde” per i comuni con meno di 5000 abitanti. La giuria ha assegnato il premio sottolineando l’impegno nella valorizzazione del territorio rurale attraverso il recupero e la riqualificazione dei fontanili, le testimonianze della storia dell’agricoltura del luogo e le importanti risorse ecologico-naturalistiche. Tale premio altro non è che il riconoscimento del lavoro compiuto da varie Amministrazioni e volontari che dagli anni ’90 che si sono impegnati a mettere in primo piano il territorio ambientale.
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